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Tutto sui ramponcini

Cosa sono e quando preferirli a ramponi e ciaspole

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

Quando pensiamo all’escursionismo invernale, di solito, pensiamo alle ciaspole, in grado di farci camminare comodamente nella neve fresca. Ma se invece ci fosse poca neve (come in questo strano inverno), oppure se la neve sul sentiero fosse molto compatta e a volte ghiacciata, servirebbero davvero le ciaspole o potremmo farne a meno? Vediamo insieme le differenze che ci sono fra ciaspole, ramponi e ramponcini, come usarli e soprattutto quando.

Le ciaspole servono per facilitare la camminata su neve fresca. Credits Samuel Confortola

Ciaspole, ramponi e ramponcini: cosa sono e come funzionano

Partiamo dalle ciaspole, o racchette da neve. Sono degli strumenti che servono principalmente per farci stare a galla quando camminiamo sulla neve, soprattutto se fresca. Aumentando la superficie dei nostri piedi, infatti, rendono più facile la progressione su terreno innevato, permettendoci di fare meno fatica. Oltre ad avere una base ampia e rigida, le ciaspole sono dotate di punte o ramponi nella parte inferiore, per fare miglior presa sul terreno. Vengono fissate ai piedi attraverso degli attacchi simili a quelli dello snowboard, oppure grazie a fibbie regolabili, a seconda del modello.

Ramponi e ramponcini sono invece strumenti dotati di punte, più o meno lunghe e di numero variabile a seconda del modello, che aiutano a fare presa sul terreno e sulla neve su cui camminiamo quando un semplice paio di scarponi non sarebbe sufficiente, perché troppo ripido o scivoloso. I ramponi veri e propri sono più rigidi, e vanno usati con scarponi invernali adatti. Vengono fissati alla calzatura attraverso due ganci, uno anteriore e un altro posteriore, anche questi diversi a seconda del modello, e vengono poi legati intorno allo scarpone con dei lacci. I ramponcini, o catenelle, sono invece più mobili e possono essere indossati anche con le scarpe da ginnastica. Sono dotati di una “calza” in silicone, che va indossata sopra la scarpa e aiuta a mantenere il ramponcino attaccato al piede. Ne esistono di diversi tipi e modelli, alcuni più adatti all’escursionismo e altri specifici per il trail running invernale, come ad esempio l’Ice Master Run di CAMP (qui potete trovare il nostro test).

Camp Ice Master Run
I ramponcini sono dotati di piccole punte che aiutano a far presa sulla neve compatta. In foto l’Ice Master Run di CAMP

Cosa scegliere a seconda delle condizioni

Ma come si fa a decidere qual è l’attrezzatura più adatta? Andiamo con ordine. Prima di tutto è bene precisare che non è solo il tipo di neve a determinare l’attrezzatura più adatta alla nostra uscita invernale, ma anche il tipo di terreno e la pendenza dello stesso. Detto questo, partirei col dire che le ciaspole, come già accennato, sono nate per essere usata in neve fresca, o comunque polverosa e più o meno profonda. Questo non vuol dire che non si possano usare su una pista di neve battuta, ma forse in quel caso non sarebbero necessarie. È poi vero che le ciaspole sono dotate di ramponi nella parte inferiore, sotto al piede, ma ciò non vuol dire che siano adatte a terreni particolarmente ghiacciati, a maggior ragione se ripidi. Camminare con le ciaspole, di solito, è un’attività limitata a pendenze ridotte, sempre a seconda delle condizioni del manto nevoso. È importante conoscere le limitazioni di questo strumento, per poter pianificare le escursioni più adeguate. Sono infatti molto utili nelle giuste condizioni, ma appena queste non sono presenti possono facilmente diventare ingombranti.

Ramponi e ramponcini sono strumenti molto diversi ed è importante non confonderli. Photo by Alessio Soggetti on Unsplash

Ma se le ciaspole non sono adatte a terreni ripidi e neve compatta o ghiacciata, cosa dovremmo usare allora in queste condizioni? Ecco che entrano in gioco i ramponi e i ramponcini. Da non confondere l’uno con l’altro però: hanno funzioni molto diverse, e non sono assolutamente intercambiabili. I ramponi possono essere considerati attrezzatura alpinistica a tutti gli effetti. Sono adatti su ghiaccio e neve dura, anche con pendenze molto accentuate o addirittura verticali. Le punte frontali e inferiori aiutano a fare presa sul terreno, inserendosi nella neve grazie al peso del nostro corpo. A volte possono essere sufficienti da soli, ma quando le pendenze iniziano a farsi più importanti è fondamentale abbinarli a una piccozza.

L’uso dei ramponcini è invece limitato a percorsi più semplici, non troppo ripidi, magari in mezzo al bosco. Le punte sono di dimensioni molto ridotte rispetto a quelle dei ramponi, e la struttura non è per niente rigida. Questo facilita la camminata e la rende più naturale, ma limita anche la performance dei ramponcini rispetto ai ramponi. Sono adatti su neve compatta, piste battute e piccoli tratti ghiacciati, ma non vanno assolutamente utilizzati su itinerari alpinistici. Diciamo che si possono considerare uno strumento di emergenza, da portarsi dietro durante un’escursione invernale relativamente semplice e da utilizzare solo nel caso in cui gli scarponi non siano sufficienti.

I ramponcini potrebbero essere utili su tatti di sentiero ghiacciati

È importante riuscire a capire la differenza fra questi tre tipi di attrezzatura, per poterli utilizzare nel momento giusto e nel modo giusto. Le attività in montagna in generale, ma soprattutto in inverno, non vano mai prese con leggerezza. La montagna è un ambiente impervio, ed è necessario saperlo affrontare correttamente. E se camminare con un paio di ramponi su un terreno battuto di fianco alle piste da sci può risultare superfluo, ma non per forza pericoloso, trovarsi su un pendio ripido e ghiacciato con le ciaspole potrebbe avere conseguenze spiacevoli. Se non siamo in grado di decidere da soli qual è l’attrezzatura necessaria per la nostra prossima uscita, allora affidiamoci agli esperti. Le guide e i club alpini sono punti di riferimento, pronti ad insegnarci come comportarsi in montagna, ed è nostro dovere contattarli. Per imparare ad essere indipendenti e godersi la montagna nel modo corretto.

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