L’inverno in montagna, si sa, è all’insegna della neve. Sci, ciaspole, cascate di ghiaccio e alpinismo invernale sono tutte attività che possono essere praticate in inverno, ma cosa succede se non c’è neve? Con le precipitazioni pressoché inesistenti su tutto l’arco alpino nelle ultime settimane, le condizioni della neve in montagna sono più simili a quelle primaverili che a quelle che ci aspetteremmo di trovare a inizio febbraio. Cosa fare, allora? È comunque possibile divertirsi e passare delle belle giornate in montagna anche in assenza di neve? E dove andare per essere sicuri di trovare quella poca neve rimasta? In questo articolo cercherò di rispondere a queste e altre domande, per continuare a vivere al meglio la montagna anche in questo inverno un po’ strano.
Cosa portare
Una delle prime cose a cui dovremo pensare è come vestirsi, e come adattare il nostro abbigliamento alle condizioni atmosferiche. In questo caso è ancora più importante vestirsi a strati, in modo da essere preparati per una grande varietà di temperature. In certi casi, ad esempio, giacca e pantaloni da sci potrebbero risultare troppo pesanti. Io consiglio di portare con se più strati sottili, piuttosto che un unico strato pesante. In questo modo saremo in grado di giocare coi vari strati e trovare la giusta combinazione a seconda delle temperature. Quindi uno strato termico, più o meno pesante, come primo strato, poi un pile, una giacca leggera e un gilet, una giacca leggermente più pesante e un guscio impermeabile. Per quanto riguarda i pantaloni, invece, è un po’ più complicato. Utilizzare un paio di leggings termici potrebbe risultare utile quando fa molto freddo. Al contrario, se la giornata è particolarmente calda, è comodo avere la possibilità di regolare la temperatura grazie a cerniere apposite poste sui lati esterni dei pantaloni. Ricordiamoci, però, che l’abbigliamento più adatto dipenderà anche dal tipo di attività che andremo a svolgere. E quindi, se l’attività richiede più sforzo fisico avremo bisogno di strati più leggeri, mentre se lo sforzo fisico sarà ridotto sarà necessario coprirsi di più.
È importante poi ricordarsi di mettere nello zaino alcuni accessori importanti in caso di clima freddo oppure soleggiato. Io, ad esempio, ho sempre con me sia un cappello di lana che un cappellino estivo da sole, con la visiera. In questo modo so che la mia testa sarà sempre riparata a prescindere dalle condizioni atmosferiche. Importanti sono anche i guanti, che non devono mai mancare nello zaino, neanche in estate. Così come un buon paio di occhiali da sole, fondamentali in presenza di neve, e la crema solare.
Sicurezza
In questi mesi sospesi fra inverno e primavera, un’altra cosa su cui è importante riflettere è la sicurezza in montagna. Serve ancora portare con se i dispositivi di autosoccorso in valanga, anche se la neve è poca? O ancora, sarà sufficiente avere un paio di scarponcini estivi per camminare sui sentieri quasi privi di neve? In una bella giornata di sole è facile farsi prendere dall’entusiasmo e dimenticarsi delle insidie dell’inverno, e per questo è utile fare attenzione a questi temi.
Io sono dell’idea che, finché c’è neve, il rischio valanghe non potrà mai essere pari a zero, e quindi vale la pena munirsi di artva, pala e sonda. Questi dispositivi è poi importante saperli usare, oltre che averli con se, e ricordarsi che potrebbero essere utili anche nel caso in cui l’incidente non ci coinvolga in prima persona. Potremmo infatti incontrare qualche altro sciatore o escursionista in difficoltà, e potremo aiutarli solo se avremo con noi la giusta attrezzatura. Sarà l’esperienza, però, a farci dire se saranno davvero necessari, ed è quindi responsabilità del singolo decidere se portarli con se oppure no, anche a seconda dell’itinerario. L’importante è sempre prendere decisioni informate.
Un altro aspetto da considerare è la condizione dei sentieri. Magari non c’è abbastanza neve per poter utilizzare le ciaspole, ma è utile avere comunque con se qualcosa da poter utilizzare in caso di sentieri ghiacciati. I ramponcini sono ottimi da utilizzare su sentieri nel bosco e funzionano molto bene sia su ghiaccio che su neve compatta. Se invece abbiamo in programma un’escursione in alta montagna e su sentieri ripidi ed esposti, i ramponcini non potranno certo sostituire i ramponi, molto più indicati a questa situazione, e magari anche la piccozza.
Dove andare
Decidere dove andare dipenderà, come sempre, dalle condizioni del manto nevoso e dalle condizioni atmosferiche, ma anche dal tipo di giornata che abbiamo in mente. Se siamo alla ricerca della poca neve rimasta per un’uscita con gli sci o le ciaspole allora è meglio scegliere un itinerario orientato a nord. I versanti nord, infatti, sono meno soleggiati e le condizioni della neve tendono a cambiare meno rispetto ai versanti soleggiati. In questo momento alcuni dei versanti esposti a sud-ovest in media montagna sono quasi completamente privi di neve, o la neve rimasta è molto compatta, mentre quelli esposti a nord-est sono ancora abbastanza invernali. Al contrario, se abbiamo in programma un’escursione ma non vogliamo portarci dietro le ciaspole, potremo orientarci proprio sui versanti soleggiati. Questo, ovviamente, compatibilmente con il bollettino valanghe.
È sempre bene ricordare, però, che le condizioni cambiano spesso a seconda di dove ci troviamo, ed è quindi importante informarsi prima di partire. Per farlo è sufficiente contattare gli uffici turistici locali, le guide alpine, accompagnatori di media montagna e guide escursionistiche che vivono e lavorano sul posto. Nessuno meglio di loro vi potrà dare informazioni aggiornate riguardo alle condizioni in montagna.
Oggi più che mai, con il cambiamento climatico in atto, è importante sapersi adattare alle diverse stagioni e ai cambiamenti repentini. La montagna cambia continuamente in ogni momento dell’anno, e richiede attenzioni particolari e attrezzature diverse a seconda delle condizioni. Io credo che sia sempre meglio essere cauti, magari portarsi qualcosa in più nello zaino, piuttosto che essere sprovveduti e trovarsi in difficoltà. E poi bisogna informarsi, avvalersi dell’esperienza di chi vive e lavora in determinate zone, per poter essere sempre preparati e vivere la montagna con consapevolezza. In ogni momento dell’ano.