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I falsi miti sulle selle da bici gravel

Le credenze popolari sui presunti danni provocati dallo stare in sella e qualche consiglio su come scegliere la sella per la vostra bici gravel

AlpineBike - Gaia e Simone Scritto il
da AlpineBike - Gaia e Simone

Da tempo si crede che esista un legame fra l’andare regolarmente in bici e l’insorgenza di problemi per la salute, per via del contatto tra la zona pelvica e la sella. Nel presente articolo vogliamo sfatare questi falsi miti e darvi qualche consiglio su come scegliere correttamente la sella per la vostra bici gravel.

Sella bici gravel
Ph Gaia e Simone

“Stare tante ore in sella provoca danni ai testicoli”

Questa è probabilmente la leggenda metropolitana più diffusa e comune che tanto ha spaventato e spaventa tuttora alcuni ciclisti. Ma è proprio vero? Vediamo cosa dice la scienza in merito a questo argomento.

Una prima questione da indagare riguarda l’effetto che la continua pressione nella zona perineale (ossia quella di appoggio sulla sella) ha sulla concentrazione di spermatozoi nel liquido seminale. Alcuni sostengono che tale pressione provochi un ridotto afflusso di sangue. In realtà non ci sono evidenze scientifiche di questa correlazione. Anzi, un’attività sportiva intensa come il ciclismo è benefica in generale per il sistema riproduttivo: una vita attiva unita ad una sana nutrizione, in realtà, aumenta il numero di spermatozoi.

Un secondo tema molto dibattuto è quello riguardante la disfunzione erettile che, secondo tante persone, sarebbe sempre causata dalla presunta riduzione di afflusso di sangue di cui sopra. Anche in questo caso non ci sono evidenze scientifiche di questo problema ed anzi, una vita attiva non può far altro che essere benefica nei riguardi della nostra vita sessuale. Ciò di cui ci si deve preoccupare sono, invece, fattori come l’obesità e la pressione alta, che possono essere annoverate tra le maggiori cause di disfunzione erettile.

Altro mito da sfatare è quello riguardante le emorroidi. Anche in questo caso il problema esiste solo se si soffre già di emorroidi. Stare seduti in sella non ha alcun effetto sulla generazione delle stesse.

Sella bici gravel
Ph Gaia e Simone

“Il ciclismo provoca il cancro alla prostata”

Un ultimo mito, piuttosto spaventoso, è quello relativo al tumore alla prostata. Anche in questo caso, pedalare non ha alcun effetto negativo in merito; anzi, lo stile di vita salutare del ciclista riduce il rischio di tumori in generale.

I falsi miti sulle selle gravel
Ph Gaia e Simone

 

Come scegliere la sella per la tua bici gravel

Sfatati i miti più comuni, diamo ora qualche suggerimento su come scegliere la sella più adatta a noi.

La sella per la bici gravel deve essere innanzitutto comoda. Infatti nel gravel le sollecitazioni sono maggiori e si passa più tempo stando seduti in sella. Ne consegue che la sella gravel ha bisogno di una buona imbottitura.

I falsi miti sulle selle gravel
Ph Gaia e Simone

Bisogna poi considerare il tipo di ciclisti che siamo: ognuno ha il suo stile e le sue esigenze. In base a ciò, è bene scegliere la sella più opportuna. Vediamo quindi le categorie principali di ciclisti.

Ciclisti occasionali: in questo caso è bene optare per una sella comoda, dato che questo tipo di ciclista non è abituato a stare in sella per ore. Una sella ben imbottita renderà la pedalata più confortevole senza generare eccessive pressioni nella zona di appoggio con la sella.

Endurance: pedalare per periodi prolungati richiede che la sella sia ergonomicamente adatta al nostro corpo in modo da bilanciare il comfort ed evitare strisciamenti eccessivi che possono causare alla lunga fastidiose irritazioni. È quindi in genere preferibile optare per una sella piuttosto affusolata che favorisca la pedalata senza creare ostacoli.

La larghezza delle ossa ischiatiche

Parliamo poi di un altro parametro che influisce sulla scelta della giusta sella: la larghezza delle ossa ischiatiche. Queste sono il punto di contatto primario con la sella ed il peso viene scaricato su questa zona. La sella più adatta è quella che ha una larghezza che si avvicina maggiormente alla larghezza di queste ossa. I negozi di bici specializzati sono in grado di effettuare questa misurazione tramite uno strumento dedicato. In genere, la sella più adatta al nostro corpo è quella che ha una larghezza di circa 20 mm maggiore rispetto alla larghezza delle nostra ossa ischiatiche.

La forma della sella

Possiamo definire tre macrocategorie di selle caratterizzate da una forma differente.

Piatta: queste selle sono quelle più adatte a ciclisti che prediligono uno stile di pedalata dinamico con frequenti spostamenti del peso in funzione del terreno che si incontra.

Curva: al contrario delle precedenti, queste selle sono adatte a ciclisti che preferiscono rimanere nella stessa posizione durante la pedalata senza frequenti spostamenti.

Scaricata: è il tipo di sella oramai più diffuso. La parte centrale presenza un intaglio che permette di ridurre la pressione nella parte perineale del nostro corpo. Ciò garantisce un maggior comfort durante le lunghe pedalate.

Tipo di imbottitura

Gel: è l’ideale per coloro che ricercano un comfort immediato. Il gel si modella molto velocemente sulla forma del nostro corpo dandoci un supporto personalizzato. Lo svantaggio è che queste selle tendono ad essere un po’ più pesanti.

Schiuma: è il tipo di imbottitura più diffuso, ne esistono di diverse densità per soddisfare le esigenze di ognuno. Garantiscono un buon compromesso tra comfort e peso.

Materiali

Parliamo ora dei materiali più utilizzati per le varie parti della sella.

Copertura: quella sintetica (e.g. in microfibra oppure Lorica) sono le più durevoli e resistenti. Per questo sono molto adatte a bici gravel. I ciclisti più tradizionalisti possono invece optare per coperture in vera pelle. Queste offrono un comfort superiore ma necessitano di maggior cura.

Telaio: quelli in plastica offrono il miglior compromesso tra buona flessibilità e durabilità. Coloro che sono invece maniaci del peso possono optare per telai in carbonio a patto di spendere di più. Questo tipo di sella offre anche una maggior flessibilità.

Guide: rappresentano la parte di collegamento della sella al telaio. Le guide in acciaio sono quelle più resistenti ed economiche. Sono l’ideale per bici gravel. Il titanio offre un’alternativa più leggera ed un migliore assorbimento delle vibrazioni. Esistono anche selle con guide in carbonio per chi vuole ulteriormente risparmiare peso. Queste ultime sono però poco indicate per bici gravel dove le sollecitazioni sono maggiori.

Lunghezza della parte anteriore

Questa zona della sella influisce su come riusciamo a controllare la bici sui vari tipi di terreno.

Corte: sono indicate per ciclisti aggressivi, dato che riducono le possibilità di strisciamenti duranti gli scatti e i fuori sella. Permettono quindi di mantenere una posizione aggressiva in sella.

Tradizionali: sono quelle più indicate per le bici gravel, permettono di spostare il peso avanti o indietro a seconda delle pendenze che stiamo affrontando e garantiscono quindi un miglior controllo della bici.

Flessibilità del nostro corpo

Questo parametro ha un ruolo fondamentale sul comfort della pedalata. Coloro che hanno buone doti di flessibilità (e.g. riescono a toccare la punta dei piedi con le mani senza piegare le ginocchia) dovrebbero preferire una sella con una leggera inclinazione all’indietro. Il contrario per coloro che sono invece piuttosto rigidi e hanno poca flessibilità.

Selle per donne

Sono caratterizzate da una maggiore larghezza, dato che, generalmente, le donne hanno una larghezza ischiatica maggiore. Queste selle possono poi incorporare un profilo speciale per garantire un maggior comfort alle forme del corpo femminile.

Posizionamento della sella

Scelta la sella più adatta alle nostre esigenze, non dimentichiamoci di effettuare un corretto posizionamento della sella stessa in termini di avanzamento, arretramento e inclinazione, oltre che ovviamente la giusta altezza.

Sella su bici gravel
Ph Gaia e Simone

In conclusione, la scelta della giusta sella richiede la valutazione di molti fattori che riguardano il nostro corpo, il nostro stile di pedalata e il tipo di terreno che affrontiamo più spesso.


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