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Come scegliere il caschetto da alpinismo

Caschi a calotta rigida, in schiuma e ibridi, scopriamo caratteristiche e vantaggi di ognuno

Scritto il
da Luca Tessore

L’utilizzo del casco negli sport outdoor ha avuto in questi ultimi anni una diffusione sempre maggiore, ormai è diventata una consuetudine vederlo indossato a ciclisti on e off road, sulle piste da sci o mentre si pratica kayak lungo un torrente; anche nel mondo dell’arrampicata e dell’alpinismo in quest’ultimo decennio il suo utilizzo si è rafforzato. Segnale positivo in termini di consapevolezza. Se state leggendo quest’articolo è perché anche voi volete aggiungere un tassello importante per la vostra sicurezza durante le vostre uscite alpinistiche; quindi, non perdiamo tempo e iniziamo!

Photo by Fabrizio Conti on Unsplash

Tipologie di caschi

I caschi da alpinismo/arrampicata si suddividono in tre tipologie principali:

  • caschi a calotta rigida
  • caschi in schiuma
  • caschi ibridi

tutte e tre le tipologie soddisfano lo standard di sicurezza EN 12492, di conseguenza la scelta non è tanto una questione di quale sia più protettivo, ma piuttosto di quale sia più adatto alle proprie esigenze. Per scoprirlo andremo a vedere le caratteristiche di queste tre tipologie costruttive per capire vantaggi e svantaggi in diverse situazioni di utilizzo.

Caschi a calotta rigida

Questa tipologia di casco è la più versatile, essendo un materiale termoplastico con ottime caratteristiche meccaniche, lo rende un casco molto resistente anche ad impatti ripetuti. E se le scariche di pietra per fortuna non sono all’ordine del giorno, possono esserlo zuccate e colpi accidentali dovuti a movimenti maldestri in un ambiente non sempre così confortevole, soprattutto quando ci si trova alle prime armi. Sotto la calotta rigida viene incorporata una fodera in schiuma e un sistema di cinghie per renderlo il più possibile fasciante alla propria anatomia.

Lo svantaggio consiste nel maggior peso e minore traspirazione rispetto alle altre due tipologie.

Casco hard shell estremamente robusto, confortevole e completamente regolabile, costruito per durare e ideale per tutti gli utilizzi intensivi, dall’arrampicata fino ai parchi avventura (modello Titan_C.A.M.P. – www.camp.it)
Caschi in schiuma

Questi caschi sono realizzati tendenzialmente in polistirene espanso (EPS) di alta qualità, in alcuni casi in aggiunta troviamo anche il polipropilene espanso (EPP). Pensate che l’EPS è costituito dal 98% d’aria, ecco come mai questi caschi hanno una performance eccezionale in termini di leggerezza e sono il compagno ideale per tutti coloro che vogliono salire in quota con poco peso e alta traspirazione. Un casco così tanto “tirato” in termini di leggerezza ha però due svantaggi: il primo è che costa mediamente di più e il secondo è che si danneggia più facilmente; talvolta i più distratti potrebbero ammaccarlo già durante il trasporto. Il suo utilizzo riamane comunque la scelta di molti alpinisti che non possono fare a meno dell’innegabile comfort.

Per gli arrampicatori e gli alpinisti esigenti. L’ottimizzazione del suo volume, abbinata ad un’eccelente ventilazione, garantiscono il massimo comfort. (modello Sirocco Petzl)
Caschi ibridi

Ovviamente questa tipologia di caschi è prodotta unendo le componenti di un casco a calotta rigida e di un casco in schiuma. Questo per cercare di prendere i vantaggi di ognuno. Infatti, in questa soluzione troviamo una calotta esterna in ABS e una schiuma di EPS o EPP.

Tuttavia, scegliendo questa tipologia di prodotto non si avranno mai le performance in termini di resistenza dei caschi a calotta rigida, né di leggerezza dei caschi in schiuma. E’ la soluzione ideale per coloro che cercano una buona leggerezza ma che sanno già a priori che un casco interamente in schiuma non gli durerebbe una stagione.

Alpinismo e non soltanto

Salendo in montagna capita spesso di incontrare individui che non vogliono rinunciare alla sicurezza data dal casco ed escono di casa col primo che trovano. Il casco più comune preso in prestito per l’alpinismo è sicuramente quello da bici. Molti penseranno che un casco è un casco, una struttura più o meno rigida, due laccetti per tenerlo saldo al capo e via.

Fusione fra un guscio in schiuma EPP, un disco in schiuma EPS e una calotta in policarbonato (mod. Vision-Black Diamond)

Ma, come potete immaginare ogni attività sportiva ha le sue dinamiche, ed i suoi ambienti. Un casco da bici è progettato per ottimizzare l’impatto in caso di caduta dalla bici, non sono previste scariche di pietra dall’alto. Questo determina che nella progettazione si possono aumentare i numeri di fori di aerazione e la loro grandezza, cosa che per un casco da alpinismo non può accadere.

Versatilità e leggerezza, un casco top di gamma da utilizzare per tutte le attività verticali (modello Storm C.A.M.P. – www.camp.it)

Tuttavia, esistono caschi certificati per due o più sport, per esempio un casco può avere la tripla certificazione per: arrampicata, sci e ciclismo. Questa tipologia di prodotto deve soddisfare i requisiti di ogni singola disciplina. Solitamente quando sono certificati anche per lo sci alpino hanno un equipaggiamento invernale costituito da paraorecchie e cuffia interna, rimovibili rapidamente, così da poter migliorare il confort in relazione a cosa si sta facendo.

Il consiglio è quello di scegliere il casco in relazione allo sport che si andrà a fare, un casco multi sport potrebbe essere la scelta ideale per tutti coloro che praticano saltuariamente più attività. Per tutti coloro che invece riescono a praticare in modo più continuativo uno sport specifico l’ideale è sicuramente avere un casco dedicato, specialmente se state cercando prestazioni specifiche.

Piccole particolarità sui caschi

Nonostante i caschi siano unisex esistono caschi più adatti alle donne, in realtà a tutti coloro che hanno una folta chioma e sono abituati a farsi la coda. Questi hanno una piccola deformazione per far uscire la coda. Ormai quasi tutti i caschi hanno anche delle pratiche e utilissime clips che servono per ospitare la frontale per i tratti al buio, facendola rimanere ben salda al casco.

Casco progettato per consentire un maggior comfort per chi ha i capelli lunghi, in particolare per chi è abituato a farsi la coda di cavallo (Borea_Petzl)

Infine, se siete indecisi sul colore, quelli più visibili sono da preferire per aiutare i soccorritori nella ricerca.

Scialpinismo tra terra e cielo nel gruppo dell’Ortles-Cevedale, sorvegliati dal poderoso Gran Zebrù (3851 m) rischiarato dal sole sorto da poco © Giacomo Meneghello (Copyright archivio C.A.M.P. – www.camp.it)

Durante le vie alpinistiche il casco nello zaino o indossato male sarà soltanto peso e ingombro in più; prendendo in prestito dal mondo delle due ruote, le parole del famoso giornalista e pilota Nico Cereghini: “casco in testa ben allacciato… Sempre!”


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