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SKIALP sulle piste da sci: cosa dice la normativa? Facciamo chiarezza

Dubbi sulla possibilità di risalire le piste da sci con le pelli, ecco quando e come si può fare

Scritto il
da Luca Tessore

Chi di voi non è stato tentato di risalire una pista da sci con le pelli? Sarà la comodità di una pista preparata: neve bella portante, un contesto gestito e più sicuro, la possibilità di poter pellare anche a fine giornata dopo il lavoro; insomma, sono tanti i vantaggi che si hanno quando si scopre questo tipo di scialpinismo. Ma è possibile farlo dal punto di vista legale? Scopriamolo insieme.

Percorso palinato per skialper e ciaspolatori, località Valle d’Aosta-Gabiet.

La legge che regolamentava gli sport invernali, la n. 363/2003, è stata abrogata quasi nella sua interezza; questa è stata riscritta ed è contenuta nel Decreto Legislativo n. 40/2021. In sostanza, sono aumentate le norme per la sicurezza di chi scia. Questa nuova regolamentazione è in vigore dal 1° gennaio 2022 e si estende su tutto il territorio nazionale (Italia).

Divieto di percorrere le piste se non per urgente necessità

Nello specifico l’art. 24 sancisce che “è vietato percorrere a piedi e con le racchette da neve le piste da sci, salvo in casi di urgente necessità”; e, sebbene per tutti noi, andare in montagna può essere considerata una “urgente necessità” posso assicurarvi che il legislatore intende ben altro.

Risalite ammesse se autorizzate

Ma ciò che interessa a noi skialper è inserito nel comma 3: “la risalita della pista con gli sci ai piedi e l’utilizzo delle racchette da neve, o con qualsiasi altro mezzo, sono normalmente vietati…” per fortuna c’è una speranza: “Le risalite possono essere ammesse previa autorizzazione dal gestore dell’area sciabile attrezzata o, in mancanza di autorizzazione, in casi di urgente necessità…”. Siccome abbiamo capito che la voglia di pellare non è una “urgente necessità”, l’unica via percorribile è quella della stazione sciistica che autorizza gli skialper alla risalita. Quindi, se la vostra è una prerogativa importante quella di poter pellare sulle piste da sci, quando dovrete scegliere una località turistica, armatevi di pazienza e verificate che la stazione sciistica nella quale siete diretti offra questo tipo di servizio.

Sanzioni

In caso contrario, se vi avventurerete lungo una pista da sci che non prevede questa possibilità, andrete incontro ad una sanzione, come prevede l’art. 33 della succitata Legge: “da 100 a 150 euro per violazioni delle disposizioni di cui all’art. 24”.

Obblighi

A questo punto abbiamo chiarito il primo step: la risalita. Nell’art. 26 troviamo invece le regole che dovrebbero garantire una maggiore sicurezza. Il fulcro risiede nell’obbligatorietà di equipaggiarsi del kit APS (artva, pala e sonda) laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe (obbligatorietà estesa anche a chi si muove con le ciaspole). Inoltre, i gestori devono esporre quotidianamente il bollettino valanghe in modo da fornire la massima informazione possibile ai propri clienti.

Percorsi specifici

Sempre nell’art. 26 è previsto che “qualora le condizioni generali di innevamento e ambientali lo consentano, può destinare degli specifici percorsi per la fase di risalita nella pratica dello sci alpinismo”. Si spera che con questo nuovo articolo, si faccia un passo avanti e non due indietro. Questa grande opportunità potrebbe essere la svolta per avere dei tracciati scialpinistici gestiti che dovrebbero garantire una maggiore sicurezza. Certo se la cosa non prevede ulteriori battiture con mezzi meccanici, preparazione del terreno, o qualsiasi altro intervento impattante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico è tutto positivo: in caso contrario stiamo facendo due passi indietro.

Intanto, sono molte le stazioni sciistiche sparse qua e là sulle Alpi che offrono l’opportunità di fare skialp, sfruttando piste già in uso ed esistenti, dedicando loro tracciati palinati per la risalita con la possibilità di scendere anche comodamente in pista. Ci sono poi comprensori che dedicano piste specifiche in giornate o orari stabiliti.  Sembrerebbe che come inizio non sia male, lo scialpinismo in pista, se gestito osservando il buon senso senza speculare su un ampliamento delle aree antropizzate, ma semplicemente gestendo con pattugliamenti le aree di backcountry e sfruttando quelle che andrebbero comunque preparate con i mezzi battipista per lo sci alpino, si otterrebbero numerosi vantaggi.

Si andrebbe ad avere percorsi più sicuri adatti anche ai neofiti di questo sport, nello stesso tempo chi è un assiduo scialpinista potrà allenarsi con tranquillità. La stagione potrebbe essere anticipata e anche prolungata, in quei periodi autunno e primavera, dove nel backcountry potrebbe non esserci neve a sufficienza.

Non vi resta che scoprire le varie possibilità che offrono i vostri comprensori preferiti per la pratica dello scialpinismo. Buone pellate a tutti!


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