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Granito e calcare, ogni roccia ha le sue scarpette da arrampicata

Buoni consigli di Pietro Dal Pra su come scegliere le scarpette

Scritto il
da Redazione outdoortest.it

“Calcaristi” e “granitisti” sono arrampicatori dal profilo diverso, perché differenti sono i tipi di arrampicate che si praticano su calcare e granito. Le caratteristiche della roccia infatti, comportano uno stile di scalata specifico, che incide anche sul tipo di scarpetta da preferire sull’uno o sull’altro terreno. Ne abbiamo parlato con Pietro Dal Prà, fortissimo scalatore, Guida alpina e ambassador La Sportiva: con lui abbiamo ripassato i tanti fattori da tenersi in considerazione nella scelta delle scarpette da arrampicata.

Diversi tipi di roccia implicano diversi stili di arrampicata: è così?
Il calcare è una roccia generalmente più lavorata dall’acqua che l’ha modificata in modo assolutamente caotico. La disposizione e le forme degli appoggi e degli appigli sono infinite. Il granito invece è un tipo di roccia con forme più geometriche che seguono generalmente fessure o spigoli, e in mezzo si ha una roccia liscia su cui non si sale. L’arrampicata su calcare per me è più fantasiosa, un po’ più complessa e interessante dal punto di vista tecnico. Quella su granito è più geometrica, a volte più fisica che tecnica anche se anche qui non dobbiamo dimenticarci che la cosa più importante nell’arrampicata non è mai la condizione fisica ma sempre l’aspetto tecnico.

 

Pietro Dal Prà, fortissimo scalatore, Guida alpina e ambassador La Sportiva

 

Rispetto alle scarpette da arrampicata, la roccia fa qualche differenza?
Certamente. Il terreno strapiombante generalmente è proprio del calcare, dell’arrampicata sportiva e anche del bouldering. In questi casi prediligiamo delle scarpette morbide. Sul granito solitamente, se non parliamo di difficoltà altissime, l’arrampicata è meno strapiombante e gli appoggi sono più netti, più definiti, di forme geometriche. Allora qui diventa importante una scarpetta che ci aiuti a sostenere il nostro peso e quindi più rigida.

Al di là del tipo di roccia, come scegliamo le scarpette da arrampicata?
La scelta delle scarpette da arrampicata dipende da molti altri fattori. Intanto dal tipo di arrampicata che si va a fare: se affrontiamo una via di 400 metri in montagna su terreno facile e appoggiato si prediligerà il comfort e quindi una scarpetta più rigida. Su un itinerario di arrampicata sportiva più breve e strapiombante preferiremo una scarpetta morbida. Una scarpetta rigida può essere calzata di una taglia anche relativamente comoda: per esempio se io ho il numero 43, di una scarpetta rigida posso usare il 43 o il 42 e ½. Una scarpetta morbida invece, per essere efficiente ed efficace deve essere vestita molto piccola, un guanto molto aderente al piede. Questo è il motivo anche per cui può andare bene per l’arrampicata sportiva (vie più brevi), dove so che vestirò la scarpetta per 10 minuti o un quarto d’ora. Mentre se sono in montagna e arrampico tutto il giorno ho bisogno di una scarpetta più comoda e quindi più rigida.

Oltre al tipo di arrampicata, quali altri fattori si considerano scegliendo una scarpetta?
Nei fattori importanti da considerare nella scelta delle scarpette da arrampicata ci sta anche il peso dell’arrampicatore e la taglia. Se a un ragazzino che comincia ad arrampicare o a una persona che pesa 50 kg posso permettermi di dare una scarpetta morbida, a un’altra che ne pesa 80 e che fa itinerari un po’ meno strapiombanti e verticali consiglierò una scarpetta più rigida. Sono molti i fattori che intervengono nella scelta, anche perché è l’unico attrezzo sportivo veramente determinante che abbiamo addosso quando arrampichiamo. Il terreno di arrampicata, il tipo di utilizzo, il peso e la capacità di sopportazione dell’arrampicatore. Teniamo presente che il piede dentro alla scarpetta è un po’ come il sedere del ciclista sulla sella: ci si abitua a un certo dolore e il piede fa una sorta di callo per resistere a scarpette molto piccole. Io che scalo da 30 anni riesco a portare scarpette di 3 numeri più piccole o anche 4 e anche per una giornata intera, cosa inconcepibile per una persona che ha appena iniziato ad arrampicare. Lo dico sempre: è importante prediligere il comfort rispetto alla prestazione all’inizio. Poi col tempo si può cominciare a pensare di più alla prestazione. Ma all’inizio la raccomandazione che faccio a tutti è non abbiate male ai piedi, perché il dolore è invalidante anche dal punto di vista psicologico.

 

 

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