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Copertoni da bici: quali caratteristiche considerare nella scelta

Scritto il
da Martina Tremolada

Una delle scelte più difficili a cui si va incontro quando si tratta di selezionare la componentistica della bici è quella relativa ai copertoni da montare. Ce ne sono di tutti i tipi, alcuni anche molto simili tra loro, e tutta la varietà che offre il mercato potrebbe causare confusione.

Cerchiamo di fare una panoramica sulle possibili scelte e gli usi (consigliati) che ne derivano.

Considerazioni preliminari

Come vedremo, ogni tipologia di copertoni per bici ha un utilizzo consigliato. Ciò non significa che non possa essere impiegata per altri scopi, ma che le sue prestazioni in termini di comfort e sicurezza sono massimizzate in determinate situazioni. Quindi, dovremo avere le idee abbastanza chiare sulle strade che vorremo pedalare, è preferibile definire questo aspetto prima di informarsi sui copertoni, in modo da non farci influenzare dalla moltitudine di offerte.

Se pensiamo di utilizzare la bici su terreni molto diversi tra un’uscita e l’altra, possiamo considerare di dotarci di un doppio treno di gomme in modo da poter montare quelle più adatte in base alle occasioni. Questo richiede una buona manualità con la meccanica di base.

Foto di Viktor Bystrov su Unsplash
Larghezza dello pneumatico: definizione e vincoli

L’informazione più facilmente reperibile è la larghezza dello pneumatico. Questa è sempre abbinata al diametro dello stesso. Bisogna, innanzitutto aver ben chiaro a cosa si riferiscono queste due misure. Il diametro è, come la geometria ci ha insegnato, è la il segmento che unisce due punti della circonferenza passando per il centro. Il diametro del copertone, quindi, non è una misura che si può scegliere liberamente, ma deve essere lo stesso del cerchio che montiamo.

La larghezza dello pneumatico, invece, è la distanza tra il fianco interno e il fianco esterno dello stesso. Questo valore farà parte della nostra scelta, ma con due vincoli. Innanzitutto bisogna considerare il passaggio ruota della forcella e del carro posteriore, cioè dei punti della bici dove scorrono le ruote. Solitamente è sempre indicata una larghezza massima del copertone, qualora non avessimo a disposizione questa informazione basta assicurarsi di lasciare un po’ di spazio (luce) tra il copertone e i tubi. In secondo luogo occorre verificare la compatibilità con il cerchio. Questo ha un range di disponibilità abbastanza ampio quindi solitamente non vi sono problemi, ma – come è intuibile – non possiamo montare copertoni molto stretti su cerchi larghi (e viceversa).

Larghezza dello pneumatico: unità di misura e usi consigliati

Un’altra questione che potrebbe creare confusione è quella relativa alle unità di misura.

Il diametro e la larghezza vengono sempre indicati insieme, ma si possono trovare tre unità di misura (differenti nella forma, ma equivalenti nella sostanza). La marcatura francese esprime in millimetri diametro esterno x larghezza (es. 700 x 35c), la marcatura inglese esprime in pollici diametro x larghezza (es. 28 x 1.40) e la marcatura ETRTO (European Tyre and Rim Technical Organization) esprime in millimetri larghezza – diametro interno (es. 35 – 622). Solitamente sulle gomme meno larghe si preferisce la misura francese e sulle più “grasse” quella inglese, in ogni caso vengono quasi sempre indicate entrambe sulla spalla della gomma.

Foto di Daniel Llorente su Unsplash

Proviamo a fare qualche esempio di utilizzo e di larghezza consigliata.

Se abbiamo una bici da corsa con cui vogliamo sfrecciare rapidamente su strade ben asfaltate, le larghezze più diffuse sono 23mm e 25mm perché la superficie d’appoggio è minore e la scorrevolezza aumenta. Ci sentiamo anche di consigliare le gomme da 28mm che non danneggiano le prestazioni e garantiscono maggior sicurezza. Visto che se ci muoviamo su asfalto ci troveremo spesso a condividere la strada con mezzi a motore, è bene avere una buona stabilità e aderenza per limitare al massimo il rischio di scivolate.

Il mondo gravel si muove tra i 32mm e i 55mm. La larghezza comincia, quindi, ad aumentare per garantire un buon grip anche su terreni sterrati compatti. Il range è ampio perché la famiglia gravel è davvero eterogenea, un copertone da 40 mm è forse il miglior compromesso, ne avevamo parlato qui.

Se ci muoviamo su terreni più sterrati e sconnessi, potremo optare per i copertoni da MTB che generalmente variano da 1.9 pollici (48mm) a 2.5 pollici (63mm). Se i sentieri dove ci muoviamo sono particolarmente tecnici e sconnessi è bene scegliere un copertone tra i 2.25” e i 2.5” per essere pronti ad affrontare qualsiasi asperità.

Le gomme più larghe di 3.7” sono caratteristiche delle fat bike. La sezione d’appoggio è davvero molto larga per garantire un buon galleggiamento su terreni particolarmente sabbiosi o sulla neve.

Su terreni ghiacciati o nevosi, poi, è preferibile montare copertoni chiodati (di larghezza anche decisamente inferiore ai fat) in modo da non perdere aderenza.

Il battistrada: slick, tassellato o chiodato
Foto di Tim Foster su Unsplash

Un’altra caratteristica dei copertoni da bici che salta subito all’occhio è il disegno del battistrada.

Prendendo i due estremi come esempi, abbiamo visto che per la bici da strada la priorità viene data alla scorrevolezza e per la MTB, invece, al grip.

I copertoni più scorrevoli sono slick: sono molto lisci e offrono una bassa resistenza al rotolamento rendendosi adatti a percorsi asfaltati in condizioni asciutte. Se il terreno comincia ad essere bagnato, questi rischiano di perdere aderenza ed è meglio allora preferire dei copertoni rain che rimangono sempre tra i più lisci presenti sul mercato, ma grazie alla scanalature permettono un buon drenaggio di acqua e detriti. Sono particolarmente indicati anche d’inverno (avevamo parlato dei copertoni invernali qui.

Poco più disegnati di quelli da corsa, ci sono i copertoni che potremmo definire da “cicloturismo classico” con una buona scorrevolezza, una buona resistenza all’utilizzo e alle forature e un disegno moderato per garantire un’andatura sicura su asfalto.

Se ci spostiamo su terreni sterrati, i copertoni da bici cominciano a presentare dei disegni più dettagliati. Innanzitutto bisogna tenere presente che gli pneumatici tassellati, offrono un buon grip su tracciati insidiosi, ma quando ci troveremo sull’asfalto noteremo che si usurano molto più rapidamente e rallenteranno la pedalata (perché hanno più resistenza al rotolamento).

Se pensiamo di affrontare dei terreni misti o strade bianche, la scelta può orientarsi verso copertoni che offrono due tipi di tassellature differenti: al centro hanno tasselli più fitti e meno sporgenti per garantire una buona scorrevolezza e sui lati presentano, invece, tasselli più distanziati e profondi per una buona aderenza in curva e in caso di bagnato.

Per i bikepackers o i mountainbikers che si muovo su terreni sterrati con variabile difficoltà tecnica, i copertoni più indicati sono quelli tassellati. Il mercato offre una moltitudine infinita di tassellature, dovremo scegliere quella più adatta ai terreni dove ci muoveremo tenendo presente che più impegnativo è il sentiero più aggressivo deve essere il disegno del battistrada.

I due parametri “invisibili”: durezza e flessibilità

Non possiamo tralasciare, infine, altre due caratteristiche dei copertoni da bici che sono pressoché invisibili, ma percepibili quando pedaliamo.

Ne abbiamo già parlato qui, quindi in questa sede ci limitiamo ad un breve riepilogo.

La durezza della mescola aumenta all’aumentare della rigidità del terreno quindi avremo copertoni duri sulle bici da strada (asflato) e morbidi sulle MTB (sterrato sconnesso).

La flessibilità del copertone da bici si riferisce alla fattura della carcassa dello stesso ed è indicata in TPI (Tyre Plies per Inch, cioè il numero di fili per pollice). Più questo valore è basso, più il pneumatico sarà pesante e meno facile da forare (perché ci sarà più gomma nella carcassa), al contrario se vogliamo un copertone leggero dovremo scegliere un numero di TPI elevato, ma mettere in conto un maggior rischio di foratura.

A questo proposito alcune aziende hanno ideato dei sistemi per “irrobustire” le gomme: per ridurre i casi di foratura principalmente su copertoni da “cicloturismo classico”, Shwalbe ha inserito una fascia di caucciù elastico (il cui spessore varia a seconda dei modelli) oppure Vittoria, per aumentare il grip in frenata, utilizza il grafene nella mescola delle gomme.

Conclusioni

Come abbiamo visto la larghezza è il parametro più immediato, ma non deve vincolarci nella scelta. Il disegno del battistrada gioca un ruolo molto importante. Anche gli altri fattori “invisibili” possono fare la differenza. Quindi, la nostra decisione dovrà basarsi su tutte le informazioni relative al pneumatico per scegliere la combinazione più adatta all’utilizzo che ne faremo.


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