La catena della bicicletta ci permette di trasferire la potenza impressa sui pedali ai pignoni e alle corone, consentendoci così l’avanzamento. Avere una catena ben pulita, lubrificata e funzionante significa aumentare la scorrevolezza e le prestazioni.
Occorre prestare molta attenzione allo stato della catena e della trasmissione della bicicletta perché solitamente sono le parti più sporche della bicicletta e questo può influire sulla longevità dei componenti.
Vediamo insieme quali possono essere le principali cause di usura e come prenderci cura della catena della nostra bicicletta.
I principali fattori di usura della catena
Innanzitutto, sulla grande maggioranza delle biciclette la catena è esposta alle intemperie. Fanno eccezione le biciclette, solitamente city bike, dotate di carter: la struttura che copre la catena.
Pioggia, fango, salsedine e altri fattori atmosferici sono i principali nemici della catena. Oltre a questi, occorre considerare anche le impurità del terreno, come per esempio gli agenti chimici dell’asfalto, che durante la pedalata si sollevano andando ad attaccarsi anche sulla catena.
Tutti questi fattori giocano un ruolo importante nel processo di usura della catena: contribuiscono ad arrugginirla velocemente e causano abrasione e corrosione.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che la catena della bicicletta lavora in continua tensione. Infatti, una catena in buone condizioni è visibilmente tesa. Percorrendo tanti chilometri, è naturale che la catena si allunghi, deformandosi leggermente, causando il c.d. “stretch chain”.
Questo effetto è visibile ad occhio nudo nei casi più eclatanti o per agli occhi di un esperto. Tutti i ciclisti, però, possono constatarlo usando un semplice strumento: il calibro da catena. Dotato di due misure differenti, 0,75 e 1.0, il calibro ci permette di sapere se la nostra catena è da cambiare semplicemente appoggiandolo sulle maglie.
Se il calibro non si incastra tra i “buchi” della catena, significa che possiamo ancora pedalare tranquillamente. Nel caso in cui esso, invece, si appoggia nella misura 0,75 ma non 1.0 avremo bisogno di sostituire la catena usurata con una nuova. Se il calibro, infine, passa anche nella misura 1.0 significa che abbiamo pedalato troppi chilometri con una catena usurata che si è allungata di molto andando a rovinare anche la cassetta e le corone. In quest’ultimo caso necessiteremo, quindi, di cambiare anche gli altri componenti.
I segnali di sofferenza della catena
Come abbiamo appena analizzato, pedalare con la catena usurata comporta problemi anche ad altri componenti. In particolare i denti delle corone e dei pignoni su cui le maglie scorrono mentre pedaliamo. Se la catena è eccessivamente lunga o particolarmente sporca, le maglie faticano ad entrare precisamente tra un dente e l’altro causando ad essi un lento, ma imperterrito, assottigliamento fino a farli diventare appuntiti. Quando vediamo una simile situazione sulla nostra bicicletta è bene cambiare tutto e riportarla in uno “stato di salute sano”.
La nostra bicicletta, prima di raggiungere situazioni di estrema sofferenza, ci manda dei segnali che è bene saper cogliere al momento giusto.
Può capitarci che la catena cada o salti frequentemente, oppure possiamo accorgerci che la cambiata è sempre più faticosa. Le maglie non riescono a ingranare, aderire o cambiare livello in modo corretto sui denti di pignoni e corone. Non appena incontriamo delle buche, proviamo a cambiare rapporto o muoviamo troppo la catena, essa cade lasciandoci pedalare a vuoto oppure torna nella posizione in cui si trovava prima della cambiata. L’usura non è sicuramente l’unica causa (può contribuire anche la regolazione del cambio per esempio), ma è sicuramente uno dei fattori da prendere in considerazione quando ci capitano questo tipo di malfunzionamenti.
Gli accorgimenti per preservare la catena
Innanzitutto occorre pedalare in modo fluido evitando alla catena movimenti o posizioni dannose. A tal proposito vale la pena ricordare che non è mai buona abitudine cambiare il rapporto sotto sforzo. È sempre bene alleggerire la pelata, sia durante una ripida salita o uno scatto in pianura, e poi innestare la cambiata muovendo la leva. In questo modo la catena è meno sollecitata e può lavorare nel modo corretto.
Inoltre, è decisamente sconsigliato pedalare con la catena della bicicletta che “incrocia”, appoggiandosi, cioè sul pignone grande e sulla corona grande oppure sul pignone piccolo e sulla corona piccola. La catena si troverebbe inclinata rispetto al telaio e subirebbe una tensione maggiore della norma che ne causa l’allungamento più rapido.
Infine, ma decisamente non meno importante, è bene prendersi cura della catena della bicicletta mantenendola pulita e lubrificata. In questo modo possiamo proteggerla da una parte dell’azione dannosa degli agenti atmosferici e aumentarne le prestazioni.
La pulizia della catena della bicicletta
In passato abbiamo parlato di come lavare la bicicletta, trovi l’articolo qui. In questa sede ci occupiamo in modo specifico della catena.
Per pulire la catena in modo efficace possiamo usare gli strumenti appositi oppure, in mancanza di essi, possiamo riutilizzare alcuni oggetti di uso corrente. Tutti sappiamo quanto sia impattante lo spazzolino da denti in plastica sull’ambiente. Tanto è dannoso per la natura, quanto è utile per le opere di pulizia della catena. Le sue piccole dimensioni e le sue setole ancora efficienti possono raggiungere le maglie della catena e dei pignoni pulendoli in modo soddisfacente. E alla fine allungare la vita a un oggetto destinato alla pattumiera è sempre una buona pratica.
Per iniziare a pulire la catena della bicicletta occorre sgrassarla a fondo. Possiamo usare uno sgrassante specifico con lo strumento “pulisci catena” apposito oppure possiamo spruzzarlo sul nostro fidato spazzolino da denti. Muovendo i pedali all’indietro (o in avanti se abbiamo la bici sollevata sul cavalletto) passiamo attentamente su tutte le maglie per rimuovere lo sporco a fondo.
È importante non limitarsi all’uso dello sgrassante in fase di pulizia, i suoi residui potrebbero non essere gradevoli per le maglie e la loro scorrevolezza. A questo punto dobbiamo, quindi, rimuovere lo sgrassante rimasto sulla catena passando una spugna o una spazzola imbevuta di acqua e sapone. Dopo un abbondante risciacquo saremo sicuri di avere una catena perfettamente pulita.
La catena della bicicletta, però, non deve solo essere pulita, ma anche lubrificata. E quindi occorre usare un lubrificante specifico e, munendoci di santa pazienza, farne cadere una goccia per ogni maglia. In base alla stagione e all’utilizzo che prevediamo di fare, possiamo scegliere il lubrificante più adatto. Se per esempio siamo in piena estate potremo usare un lubrificante “dry”, adatto a terreni e condizioni asciutte. Se siamo in autunno dove le piogge si fanno più frequenti, sarà bene scegliere per un lubrificante “wet”, adatto cioè a condizioni di bagnato e terreni fangosi.
La pulizia della catena della bicicletta è una pratica da ripetere frequentemente. Sarebbe bene eseguirla almeno una volta al mese. Anche se non pedaliamo, la catena può sporcarsi e attirare la polvere per esempio della cantina o del box in cui è riposta. Se pedaliamo su strade sterrate, siano gravel o sentieri mtb, la catena è soggetta ad uno sporco maggiore e andrebbe pulita dopo ogni uscita.
In conclusione, prenderci cura della catena della nostra bicicletta è una pratica importante che dovrebbe incidere sia sul modo di pedalare sia sulle azioni abituali di mantenimento. Con le giuste attenzioni, possiamo allungare la vita alla nostra catena.