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Cani e neve: cos’è lo sleddog?

Intervista a Armen Khatchikian, direttore della Scuola Italiana Sleddog e primo partecipante italiano alla Iditarod in Alaska

Alice Dell'Omo Scritto il
da Alice Dell'Omo

Lo sleddog è una pratica antichissima nata per soddisfare una necessità e utilizzata storicamente da Inuit, nativi americani, popolazioni siberiane, che utilizzavano una slitta trainata dai cani per i lunghi spostamenti da un villaggio all’altro, da una zona all’altra, principalmente per il trasporto di beni alimentari, utensili, pellame.

Scuola Italiana Sleddog

Oggi si tratta di un vero e proprio sport, che viene praticato sulle montagne innevate, con alcune razze di cani, per scopo ricreativo e agonistico. Esistono campionati nazionali e internazionali dove gareggiano diversi team, guidati dai musher (i conducenti) e dalle loro mute di cani. Generalmente le razze più indicate per questo tipo di corsa sono Husky, Alaskan Malamute, Samoiedo e Groenlandese.

Photo by Benjamin Brunner on Unsplash

Lo sleddog, adatto a tutti, adulti e bambini, può essere praticato per vivere un’esperienza unica e diversa, selvaggia, in totale immersione nella natura e in contatto con i cani e per farlo è bene affidarsi a esperti della disciplina.

Per scoprire qualcosa in più sullo sleddog abbiamo intervistato Armen Khatchikian, pioniere della disciplina e fondatore della Scuola Italiana Sleddog.

Chi è Armen Khatchikian?

Fondatore della prima scuola Europea di Sleddog, creatore delle gare Transitalia, Trofeo Topolino Sleddog e Alpirod, e primo partecipante italiano alla Iditarod in Alaska, celebre corsa con i cani da slitta, che si tiene ogni anno, all’inizio di marzo, su un difficile percorso di circa 1,600 km, da Anchorage a Nome.

Armen Khatchikian, direttore della Scuola Italiana Sleddog, è nato nel 1956 a Khartoum (Sudan) da genitori italo-armeni e trasferitosi in Italia, frequenta e termina gli studi a Gorizia.

Con spirito avventuroso, nell’estate del 1983 scende in canoa con un amico il corso del fiume Yukon, lo stesso che Jack London (autore de Il richiamo della foresta e Zanna Bianca) discese su una zattera di legno dal Canada all’Alaska, percorrendo 3.200 km in 66 giorni.

Dopo aver completato la sua avventura lungo il fiume Yukon in Alaska, Armen ha avuto l’opportunità di completare la leggendaria corsa coi cani “Iditarod”. Dopo questa esperienza è tornato in Italia con i suoi fratelli per aprire la prima scuola europea di sleddog con l’aiuto dei suoi mentori Joe Reddington (musher americano, creatore della celebre corsa e conosciuto come “Padre dell’Iditarod”) e Rick Swenson (musher americano conosciuto come “Re dell’Iditarod”, è stato il primo a vincere cinque volte la gara).

Condivide la sua conoscenza e la sua passione per lo sport da 35 anni a Ponte di Legno-Tonale (BS) Italia.

Intervista

Sleddog. Photo by fox jia on Unsplash

Cosa significa veramente praticare sleddog?

“Lo sleddog nasce dal desiderio di imparare a guidare una muta di cani da slitta professionalmente. Io ho maturato grande consapevolezza in questa disciplina grazie alle esperienze vissute in Alaska. Importante, quando si vuol iniziare a praticare questa attività, è valutare il curriculum dei musher e affidarsi a persone serie.

La sleddog è una pratica antichissima. Negli anni ’80 nei villaggi indiani io ho visto per la prima volta mute di cani trainare slitte, da lì è nata la mia ispirazione e il desiderio di portare questa disciplina in Italia.

Purtroppo spesso, oggi, le gente interpreta lo sleddog solo come una cosa turistica. Ci sono scuole con musher che non hanno esperienza. Questo indebolisce la richiesta autentica.

Fondamentale è insegnare, a chi si avvicina a questa attività, la cura e la preoccupazione del benessere degli animali prima di tutto. I cani vanno accuditi, nutriti, allenati“.

I cani: attenzioni e cure

“Se il cane mangia la neve vuol dire che ha bisogno di acqua. Il problema più grosso dei cani da slitta durante le avventure è proprio l’acqua, che deve essere data tiepida.

Per proteggere le zampe abbiamo gli stivaletti. Su 1800 km di Iditarod si hanno a disposizione 3000 stivaletti (divisi in vari checkpoint), per esempio, che di solito sono realizzati in materiale felpato e soft, ma resistente a sufficienza per evitare l’eventuale abrasione dei polpastrelli, come capita a noi se camminiamo molto.

Per praticare sleddog ci vogliono cani adeguati, cani giusti. Non si può prendere un cocker e andare a tartufi. La stessa cosa vale per i cani da slitta”.

Come ci si avvicina allo sleddog e allenamento

“Chi si avvicina allo sleddog cerca la serenità in natura, dà luce al desiderio di avventura e libertà che non sempre è facile seguirle. Ce lo abbiamo innato e spesso ce ne dimentichiamo. Anche gli animali hanno il desiderio di correre. E lo devono fare con l’allenamento giusto.

A livello professionale l’allenamento dei cani da slitta è estremamente importante, così come la cura. Pensi che, se un cane muore, nell’Iditarod, il musher viene squalificato. Nella gara ci sono tanti veterinari, 18/20 punti di controllo, e nessun medico.

L’allenamento, quando manca la neve, si può fare in Husky trekking e con i kart. Ci si allena infatti anche se non c’è neve.

I cuccioli hanno priorità assoluta: devono uscire il prima possibile per incontrare l’erba, i ruscelli, il bosco. Qui da noi non ci sono recinti, il cane è libero e vive allo stato naturale.

A livello turistico e amatoriale noi, nella Scuola Italiana Sleddog, abbiamo maggior richiesta da parte delle donne e non mancano i bambini“.

Scuola Italiana Sleddog: presentazione

Photo by Jérémy Stenuit on Unsplash

L’incontro di Armen Khatchikian con i cani da slitta avvenne nell’estate del 1983 e dopo aver acquisito le esperienze necessarie, partecipando alla mitica “Iditarod” in Alaska, nel 1985 fonda con i fratelli Arminé ed Ararad la Scuola Italiana Sleddog a Ponte di Legno-Tonale (BS). Tutto divenne realtà grazie ai precisi consigli di Joe Redington Sr. e del campione Rick Swenson. La Scuola di sleddog è un centro pilota unico nel suo genere in Europa e svolge una attività sportiva ufficialmente riconosciuta dal CONI.

Vi si tengono regolari corsi di Musher (conduttore di slitte trainate da cani), Husky-trekking (escursionismo a piedi con cani imbragati), Karts (tricicli) trainati da cani per tecnica di allenamento pre-invernale, escursioni guidate ed agonismo, lungo tutto l’arco dell’anno.

Le attività didattiche e sportive sono dirette e coordinate con l’ausilio di maestri che hanno seguito e superato adeguati Corsi Master di formazione presso la Scuola con la collaborazione anche di alcuni grandi campioni americani di questo sport.

Dispone di cani husky (alaskani, siberiani e samoiedo), slitte, finimenti e personale qualificato a disposizione degli allievi che desiderano entrare nel magico mondo dello Sleddog, prendendo così parte anche a tutte le attività sociali. È un punto di riferimento costante per le iniziative nazionali ed internazionali inerenti lo Sleddog.

È a disposizione per collaborazioni con il Soccorso Alpino, Protezione Civile, Parchi Nazionali ed altri Enti impegnati per il bene della comunità e per la conservazione della flora e della fauna.

Per sapere di più: Scuola Italiana Sleddog


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