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Materassino da campeggio: come orientarsi tra le diverse tipologie

Analizziamo le differenze per scegliere il materassino migliore per le nostre avventure e riposarci al meglio

Scritto il
da Martina Tremolada

Come per tutte le attrezzature outdoor, anche per il materassini da campeggio la varietà di tipologie presenti sul mercato è davvero ampia.

La qualità del sonno è una delle priorità quando si affrontano avventure in natura. Una volta montata la tenda, dormire bene durante le ore che abbiamo a disposizione diventa fondamentale per svegliarci riposati e avere energie per affrontare ogni giornata.

Cerchiamo, allora, di analizzare i pro e i contro di ognuna tipologia per orientarci nella scelta del miglior materassino per le nostre avventure in campeggio.

Campeggio libero in Africa @DinoLanzaretti
Gli aspetti principali da considerare per scegliere il materassino da campeggio

Per chi si avvicina ad uno stile di avventure “wild”, dormire in tenda, sul materassino da campeggio, potrebbe essere uno dei primi scogli da superare. Se siamo abituati al materasso alto del letto, forse ci apparirà scomodo un materassino di pochi centimetri appoggiato per terra. Però, verremo presto smentiti se orientiamo la nostra scelta verso la soluzione migliore per noi (come sempre, dubitiamo possa esistere il materassino perfetto e universale per tutti). Innanzitutto, quindi, occorre valutare il comfort. Essendo un parametro soggettivo, la soluzione migliore è sicuramente quella di provare un materassino prima di procedere all’acquisto. Se non abbiamo amici a cui chiederlo in prestito, possiamo provare a cercare dei servizi di noleggio o affidarci alle nostre sensazioni in negozio o alle fiere.

Oltre alla comodità, occorre valutare anche la facilità di trasporto (peso e ingombro), la capacità isolante e l’eventuale sistema di gonfiaggio. Queste caratteristiche sono oggettive, quindi di analisi più immediata. Le affronteremo in relazione ad ogni singola tipologia, ora basti solo ricordare in cosa consiste la capacità isolante di un materassino da campeggio. La superficie su cui ci sdraiamo che ci separa dal terreno deve essere in grado di tenerci al caldo senza trasmetterci l’umidità del suolo. Per questo scopo il telo della tenda e il sacco a pelo non sono decisamente adatti, quindi diventa rilevante il materassino. La capacità isolante, o resistenza termica, è indicata con la R-value che appunto, ci indica quanto il materassino è in grado di trattenere il calore del nostro corpo ed riparaci dal freddo e dall’umidità. Di seguito gli utilizzi adatti per ogni R-value:

  • Da 0 a 1.9: stagione calda (estate)
  • Da 2 a 3: 2 o 3 stagioni (primavera-estate-autunno).
  • Da 3 a 4: 4 stagioni
  • Da 4.5 e oltre: 4 stagioni e condizioni estreme (ghiacciaio, paesi nordici e alta quota)

Al crescere della R-value, solitamente, cresce anche il prezzo del materassino. Ci sentiamo di suggerire un investimento adeguato alle temperature che prevediamo di affrontare senza correre il rischio di trovarci sulla neve con un materassino estivo (sentire il freddo salire dal terreno è una sensazione davvero sgradevole e, talvolta, di difficile sopportazione) o, al contrario, di trovarci in piena estate con un materassino che ci restituisce il calore di cui stiamo cercando di liberarci.

I materassini in schiuma
Therm_a_Rest_Z_Lite_SOL

I materassini in schiuma, detti CCF (Closed Cell Foam), sono la soluzione più ingombrante e risultano solitamente meno confortevoli e accoglienti, ma hanno moltissimi aspetti positivi che a volte riescono a compensare questi due svantaggi.

Questi sono per eccellenza la tipologia più indistruttibile e leggera: non temono, infatti, il rischio di forature o abrasioni visto che non è presente un sistema di gonfiaggio e hanno un peso davvero contenuto.

Solitamente hanno una buona capacità isolante perché fatti con materiali appositi (questo è ciò che, principalmente li differenzia dai materassini da yoga, per esempio).

I materassini da campeggio in schiuma sono perfetti per essere usati come strato isolante e protettivo sotto a quelli gonfiabili, ma nulla vieta, se ci troviamo comodi, di usarli come unica soluzione.

I materassini gonfiabili
Materassino gonfiabile

I materassini gonfiabili sono la soluzione più diffusa tra i cicloturisti (e trekkers), ne esistono di davvero leggeri e compatti, con R-value di – quasi – ogni grado. Arrivano fino ad uno spessore di 5-6 cm garantendo il massimo del comfort; in particolar modo i modelli costruiti con una struttura romboidale offrono un’elevata comodità.

Sacca di gonfiaggio

I sistemi di gonfiaggio possono essere due: a fiato oppure per mezzo di una sacca apposita. Nel primo caso sono in media sufficienti 8-12 soffiate per gonfiare il nostro materassino da campeggio. Nel secondo caso basterà agganciare la sacca al materassino tramite la valvola di trasmissione, muovere la sacca in modo che si gonfi e svuotarla trasferendo l’aria nel materassino, sarà necessario ripetere la procedura 3-4 volte.

Personalmente, quest’ultima è la soluzione che preferisco perché consente di raggiungere una pressione ottimale ed evitare fastidiosi mal di testa (specialmente quando ci troviamo in altitudini medio-alte).

Il grande svantaggio dei materassini gonfiabili è che sono delicati e soggetti a forature. In questo caso occorrerà individuare il foro (aiutandosi magari con dell’acqua per evidenziare la perdita d’aria) e ripararlo con le toppe in dotazione (o in casi di emergenza con le toppe per le camere d’aria della bici).

(qui il test del Sea To Summit Ether Light XT Insulated)

Sea To Summit Ether Light XT Insulated
Il materassino ci isola dal terreno. Sea To Summit Ether Light XT Insulated
I materassini autogonfianti

I materassini autogonfianti sono la categoria intermedia, questo è confermato anche dalla loro composizione: un misto tra polietilene e aria.

Sono molto veloci da gonfiare in quanto basta aprire la valvola e fare entrare aria che anche la schiuma si espande, al contrario possono essere un po’ più macchinosi da sgonfiare.

Possono avere un’elevata capacità termica, una buona resistenza alle forature e un peso discreto, ma difficilmente hanno un ingombro molto ridotto.

Sono adatti per gli avventurieri che magari non hanno in programma di cambiare luogo ogni sera o per coloro che si muovono a basse temperature, ma nulla vieta di usarli in ogni contesto per viaggi in cui ci si sposta quotidianamente.


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