outdoortest.it GUIDA ALL'ACQUISTO DEI TUOI ATTREZZI SPORTIVI
OUTDOORTEST

TORNA AL MAGAZINE

I movimenti fondamentali della scalata

Consigli sulle tecniche di base della progressione

Andrè de Biasi Scritto il
da Andrè De Biasi

Al primo approccio con la scalata saremo sempre un po’ impacciati e goffi ma non bisogna arrendersi di fronte a queste prime sensazioni. Con il passare del tempo osservando una parete non si vedrà più solo roccia ma delle possibili linee di salita immaginando prese e movimenti. Ed è proprio di movimenti che andremo a parlare in questo articolo.

In natura non esiste una via uguale all’altra, tuttavia il nostro corpo ha dei limiti e quindi le posizioni che faremo durante quest’attività tenderanno a ripetersi. In arrampicata non esistono regole ben precise su come affrontare determinati passaggi, infatti quelle che andremo ad elencare sotto saranno delle semplici linee guida. 

Frontale e baricentro

Iniziamo col parlare di baricentro, fondamentale nel mondo verticale per essere sempre in equilibrio sugli appoggi così da riuscire a risparmiare più forze possibili e avanzare nella salita.

Per capire bene questo concetto possiamo immaginare una linea che parte dal nostro ombelico e che punta sempre verso terra. Per poter salire sarà necessario portare tutto il peso su una gamba e quindi alzare l’altra per poi tornare in una posizione ideale, con gambe distese leggermente più aperte rispetto alle spalle.

 

tecniche e scalata
Linea del baricentro

 

Una cosa importante da tenere a mente, è l’uso della sola punta del piede così da poterlo ruotare a seconda dell’esigenza di movimento. Se il piede gira lo potrà fare anche il ginocchio e ci sarà maggior fluidità nei movimenti del bacino. Inoltre è molto importante cercare di tenere sempre i talloni bassi così da non stancare i muscoli dei polpacci e scaricare più peso possibile sui piedi. Questo modo di progredire è detto frontale data la posizione del bacino parallela alla parete.

Il laterale

In determinate situazioni, soprattutto in strapiombo, una delle tecniche più efficaci per raggiungere l’appiglio successivo è il movimento laterale. Questo consiste nel posizionare il bacino perpendicolare alla parete avvicinando così il baricentro ad essa. Ciò ci permetterà di riuscire a scaricare meglio il peso sui piedi e si potrà raggiungere la presa successiva mantenendo il braccio steso senza trazionare. Infine andremo a sfruttare la rotazione del corpo e la spinta delle gambe per avere una maggior capacità di allungo in parete. 

Ricordiamoci di tenere tutto il corpo nella direzione contraria a dove vogliamo andare, quindi spingere con la gamba destra se si vuole andare a prendere una presa con la mano destra e viceversa.

Se siete alla prime armi tutto ciò vi sembrerà strano e crederete di fare più fatica, ma non preoccupatevi è solo perché il gesto è più complesso.

 

tecniche e scalata
Triangolo di forze nel laterale

 

La lolotte 

Questa tecnica si differenzia dal laterale per le maggiori possibilità di azione date sia dal posizionamento dei piedi rispetto alla presa che di tenuta dalla direzionale della spinta dei piedi. Grazie alla torsione del ginocchio opposto alla presa di tenuta si genera una spinta orizzontale e una spinta verticale dall’altro appoggio. Si formeranno dei triangoli di forze che potranno essere traslati sia in orizzontale che in verticale. Bisogna fare attenzione a non iniziare il movimento con il bacino troppo distante dalla parete e a non dare una spinta orizzontale troppo forte con il piede della gamba in torsione. Questa tecnica può essere usata efficacemente sia su terreni verticali che strapiombanti.

 

tecniche e scalata
Triangoli di forze nella lolotte

Il bilanciamento 

Quando non si possono appoggiare entrambi i piedi in posizione ideale di riposo è utile usare il bilanciamento. Consiste semplicemente nello stare su un piede solo e usare l’altra gamba per trovare una posizione di equilibrio senza però appoggiarla. Il bilanciamento può essere di due tipi: interno ed esterno.

Il primo consiste nel passare la gamba che va a bilanciare, tra la gamba in appoggio e la parete, viene usato per lo più in placca. Mentre per il secondo tipo la gamba che va a bilanciare è all’esterno quindi dietro al piede in appoggio, torna più utile in strapiombo in quanto da la possibilità di sfruttare anche schemi motori in ambio o omolaterale, ovvero avere mano destra e piede destro che tengono la presa e viceversa.

 

tecniche e scalata
Cercare la posizione di equilibrio con la gamba non appoggiata

 

Il tallonaggio e aggancio di punta 

Solitamente con i piedi si va a spingere ma nel caso di tallonaggio e agganci di punta si va a trazione. Il tallone viene utilizzato come perno e spingendo la punta del piede verso il basso avremo il bacino molto vicino alla parete, inoltre sarà anche alto così da riuscire a raggiungere alcune prese altrimenti irraggiungibili.

Se siamo su terreni verticali o leggermente strapiombanti si può tallonare anche su una presa bassa, utile a mantenere la posizione di equilibrio. Al contrario in forte strapiombo o tetto conviene sempre rannicchiarsi con il tallone più in alto possibile vicino alle mani mentre l’altro piede può rimanere in aria per bilanciare. 

 

tecniche e scalata
Corretta esecuzione del tallonaggio

 

Con l’aggancio di punta si usa la parte superiore e anteriore del piede proprio come un gancio da “tirare”. Al contrario del tallonaggio, non ci alziamo con il bacino in quanto la gamba rimane distesa ma ci garantisce solo una posizione di equilibrio.

 

tecniche e scalata
Gioco di equilibrio con aggancio di punta

 

Ci sono poi altri metodi di progressione quando gli appoggi scarseggiano e ve li elencherò qui sotto.

Il mano-piede: sostituire la mano con il piede dello stesso lato. 

Il cambio piede consiste nell’appaiare i piedi sulla stessa presa e poi con un saltello spostarsi su un altro appoggio. Stessa cosa vale per il cambio mano.

 

tecniche e scalata
Esempio di cambio piede

 

In falesia si possono incontrare anche le prese rovesce ovvero quelle che si prendono con il palmo della mano verso l’alto, per valorizzarle bisogna riuscire a portare le mani alla stessa altezza del bacino e i piedi sulla verticale del rovescio.

Una buona arrampicata è data anche dalla velocità di esecuzione dei movimenti. Sarà solo l’esperienza, in base anche al proprio stile di scalata, che ci dirà quando rallentare ed essere precisi e quando accelerare sprecando più energia ma risparmiando tempo. Come al solito il mio consiglio è scalate il più possibile e divertitevi a testare il vostro corpo!


Potrebbero interessarti anche

Altracom s.a.s. di Alfredo Tradati - via Buonarroti 77 I-20063 Cernusco s/N (MI) - P.IVA 05019050961 - info@altracom.eu - Outdoortest.it è una testata giornalistica registrata con Aut.Trib.di Milano n. 127/2020. Direttore Responsabile: Alfredo Tradati

Made by

Pin It on Pinterest