Il clima cambia e, dopo un’estate a tratti torrida e a tratti segnata da piogge incessanti, l’autunno ha già virato decisamente verso l’inverno. In quota i ghiacciai si stanno ricompattando – anche se le ferite lasciate dal caldo restano ben visibili – e le stazioni sciistiche d’alta montagna sono già frequentate da squadre di atleti in preparazione e da un manipolo di appassionati impazienti.

La grande massa di sciatori, però, non si è ancora messa in movimento. Ed è proprio a loro che rivolgiamo l’appello a preparare sci e scarponi: chi possiede la propria attrezzatura e ci tiene davvero, sia perché è un investimento, sia perché si tratta di strumenti indispensabili per ottenere le migliori performance in pista e in fuoripista.

Gli sci: soletta, lamine e attacchi
Chi riprende in mano i propri sci dopo mesi di inattività spesso nota subito due dettagli: la soletta e le lamine.
Soletta: opaca, secca, ruvida. È un segnale inequivocabile: serve una pulizia accurata e una sciolinatura profonda. Se ci sono graffi o solchi, occorre un intervento più specialistico. Non è solo questione di velocità sulla neve, ma soprattutto di maneggevolezza e sicurezza in ogni condizione.
Lamine: arrugginite, zigrinate, irregolari. Sono loro a determinare la capacità dello sci di tenere sulla neve, soprattutto quella più dura, artificiale o ghiacciata. L’angolo e la precisione del filo fanno la differenza tra una curva perfetta e una sbandata pericolosa.
Entrambe le lavorazioni richiedono esperienza: pochi sciatori sono davvero in grado di maneggiare lime e spatole con competenza. La soluzione migliore resta affidarsi ai laboratori specializzati, presenti ormai in tutte le città e nei principali centri sciistici.

Gli attacchi, i grandi dimenticati
Quasi nessuno li considera, eppure sono il cuore della sicurezza. Attacchi sporchi o non tarati correttamente possono compromettere la sciata. Una revisione tecnica con ricalibrazione delle molle (destro e sinistro, spesso diversi) è essenziale. Ricordiamoci: attraverso gli attacchi passa gran parte della nostra sicurezza in pista.
Gli scarponi: comfort e protezione
Aperta la borsa, arriva il momento degli scarponi. E qui emergono domande inevitabili:
Li abbiamo asciugati bene l’ultima volta?
La scarpetta ha preso pieghe?
La soletta interna è spostata o deteriorata?
I ganci lasciati aperti hanno allargato la plastica del gambetto?

Il primo step è estrarre la scarpetta, pulirla dentro e fuori, rimuovere e verificare la soletta (eventualmente sostituirla) e lavare lo scafo internamente, lasciandolo asciugare bene. Una volta rimontato tutto, occorre provarli: chiudere i ganci, simulare la posizione sciistica e verificare eventuali punti di pressione o anomalie.

Non dimentichiamo il canting laterale, che (se non diversamente impostato volontariamente) deve essere tarato nel medesimo modo tra scarpone destro e sinistro per un assetto equilibrato. Infine, l’inserimento dello scarpone negli attacchi: qui si controlla non solo il valore DIN, ma anche la spinta del carrello posteriore sul tallone e la tenuta del puntale. Con una prova manuale, spingendo con forza lo scarpone, questo deve opporre resistenza ma poi rientrare in posizione in modo elastico e fluido.

Non solo sci e scarponi: bastoncini e dettagli
Spesso dimenticati, i bastoncini meritano rispetto. Devono essere dritti, senza schegge, con rotelle integre e impugnature salde. Sono parte integrante del kit dello sciatore consapevole: aiutano in equilibrio, ritmo e sicurezza.
Conclusione
Preparare sci e scarponi alla nuova stagione non è una perdita di tempo, ma un investimento sulla propria sicurezza e sul piacere di sciare. Un check accurato, magari con il supporto di un laboratorio, permette di affrontare le prime piste dell’inverno con serenità e performance ottimali. Lo sciatore smart è quello che si prepara, così che lo start di stagione diventi subito un’esperienza da ricordare.