Un tempo, il bastoncino in supporto al movimento era esclusiva di appassionati di trekking, poi è arrivato il momento del nordic wolking ed ora i bastoncini sembrano aver conquistato atleti di tutto il mondo anche nelle gare di trail running, in particolare: nelle ultra, nelle sky e soprattutto nei vertical.
Quali sono i vantaggi per il trail running
Il principale motivo per cui atleti di tutti i livelli, anche gli elite, utilizzino i bastoncini, risiede innanzitutto, nella capacità di diminuire il carico sugli arti inferiori: sia sulla muscolatura che sulle articolazioni; inoltre, nel caso la pendenza del percorso sia consistente, aiutarsi con i bastoncini determina un minor dispendio energetico. Questi due vantaggi possono fare la differenza, soprattutto, quando le gare sono molto lunghe o quando le pendenze sono molto forti.
Caratteristiche dei bastoncini da trail running
Come tutti i bastoncini anche quelli da trail running sono formati da un’impugnatura e un lacciolo, un corpo centrale che può essere fisso o pieghevole, una rondella (che serve per non far penetrare in modo eccessivo il puntale nel terreno o sulla neve) ed infine troviamo il puntale. In pratica nulla di diverso da un classico bastoncino da trekking, ma è davvero così?
Evoluzione di un bastoncino da trail
La caratteristica che la maggior parte dei costruttori sponsorizza nei suoi bastoncini da trail running: è la leggerezza. Infatti, a differenza di un bastone da trekking, quelli da trail running devono essere in linea con il resto dello stile “ultralight”. La leggerezza dei bastoncini specifici da trail running danno un vantaggio in termini di affaticamento degli arti superiori; per avere un’idea, valori a bastoncino intorno ai 200 grammi sono già un ottimo prodotto!
Inoltre, anche l’impugnatura è studiata per agevolare la performance, solitamente più esile rispetto ad un bastoncino da trekking. Il lacciolo nei bastoncini più tecnici viene sostituito dal “guantino nordico” in quanto favorisce una spinta più naturale e performante. Con il guantino nordico, quando si spinge in salita e si ha la massima estensione del gomito, la mano si può aprire favorendo il rilassamento della muscolatura.
Un’ultima differenza, con i bastoncini da trekking più classici, risiede in una impugnatura allungata in sughero o in EVA. Questo accorgimento facilita l’utilizzo del bastoncino su pendenze variabili evitando continue regolazioni dell’altezza, e garantendo sempre un’impugnatura confortevole.
Fibra di ferro, Alluminio o carbonio?
Non è soltanto una questione di peso! La scelta del materiale con cui sono fatti i bastoncini deve tenere conto di due aspetti: il costo e la resistenza. Ferro e alluminio comportano un prezzo minore rispetto al carbonio, che resta comunque la scelta di molti atleti proprio per la leggerezza che si traduce in una miglior maneggevolezza.
Molti, pur non scoraggiandosi dal maggior prezzo, preferiscono comunque i bastoncini in fibra di ferro o alluminio, trovando conferma in chi sostiene che il carbonio va incontro a rotture più frequenti. In effetti, la fibra di ferro o l’alluminio per loro natura hanno proprietà di resistenza identiche in tutte le direzioni, perciò sopporta bene sia la compressione che la flessione. Al contrario, la fibra di carbonio (che è un materiale composito) viene progettata, costruita e razionalmente utilizzata nelle nostre attrezzature per resistere alla naturale sollecitazione per cui nasce il prodotto. Quindi, nel caso di un bastoncino da trail running, la fibra di carbonio avrà un’ottima resistenza alla compressione quando il bastoncino lavora in posizione corretta. Dal momento che si applica una flessione eccessiva, (può accadere quando il bastoncino rimane incastrato tra due rocce mentre si è in corsa) questo può andare incontro ad una rottura più facilmente che un bastoncino in alluminio (che invece potrebbe più probabilmente deformarsi).
Ultimo aspetto, forse maggiormente considerato nei telai per le bici da corsa, il carbonio assorbe meglio le vibrazioni, soprattutto su terreni particolarmente duri, dona all’impugnatura un minimo di comfort in più rispetto all’alluminio.
Fisso o pieghevole, pregi e difetti
La scelta in questo caso dovrà essere fatta, sia sulle proprie preferenze in termini di feeling (tendenzialmente chi vuole spingere tanto in salita preferisce il bastoncino a lunghezza fissa) sia per esigenze tecniche nel caso si preveda di doverli ripiegare nello zaino in caso di passaggi tecnici (peraltro in alcune gare si è obbligati da regolamento). Nonostante la scelta sia personale, possiamo dire che i bastoncini fissi garantiscono una minor flessione, rimanendo più rigidi e nello stesso tempo anche resistenti rispetto ai modelli pieghevoli. Nello stesso tempo, talvolta, potremmo lasciarli a casa proprio perché non facilmente trasportabili e non averli nel momento del bisogno.
Se decidete per un modello pieghevole prestate attenzione al sistema di chiusura. In commercio esistono anche bastoni telescopici che sfrutta un sistema diverso dal cavo passante nel bastoncino tipico dei bastoncini pieghevoli. La tendenza dei costruttori è quella di utilizzare il cavo per i bastoncini da trail running e il sistema telescopico per il trekking o il nordic walking. Questa scelta è dovuta principalmente al fatto che il sistema con il tirante a corda è più rapido e pratico rispetto al sistema telescopico, quindi più adatto soprattutto per chi prevede di usare i bastoncini in gara.
Se non avete mai provato a spingere con i bastoncini da trail running è arrivato il momento di provare; vi stupirete di quanta energia riuscirete a risparmiare e di quanto meglio riuscirete a recuperare a livello muscolare. Sono sicuro che una volta provati sarà difficile dimenticarli a casa nel prossimo trail!