 
                Davide Ferrigno
                Nato e cresciuto in Puglia, a Putignano, a 18 anni è a Pavia per frequentare la facoltà di ingegneria dove si laurea nel 2004. Oggi vive a Finale Ligure, capitale dell'outdoor, per soddisfare il proprio desiderio di natura e sport a due ruote.
                
					Davide Ferrigno                
				                    
					
                        
					
					
				Sono 
nato e cresciuto in Puglia, a Putignano, città del Carnevale e il giorno in cui ho scoperto che quella 
bici con un 
cambio a 21 rapporti, parcheggiata in garage era destinata proprio a me ho vissuto un’
emozione incredibile.
Era una 
mountain bike e all’epoca, da quelle parti non se ne vedevano tante in giro. Se ne parlava: si diceva che era un trend proveniente dagli Stati Uniti e io, fino a quel momento, ne avevo vista qualcuna sui sentieri in Alto Adige, dove la mia famiglia mi portava in vacanza “in montagna.
Era il 1991 e io avevo 11 anni. Nonostante il territorio pugliese non fosse caratterizzato da grandi dislivelli, per me 
quella bici ha 
significato conoscere la 
libertà e la 
voglia di esplorare. Ero un tennista e un amante del mare. Praticavo windsurf, prima ancora dell’avvento del kyte…
A 18 anni mi sono trasferito 
a Pavia, da solo, per frequentare la 
facoltà di ingegneria dove mi sono laureato nel 2004. Negli anni di università la bici è stata per me, purtroppo, solo un mezzo di trasporto e la passione per lo sport e per l’outdoor è rimasta nascosta fino al momento in cui il richiamo da parte di quel mondo si è fatto sentire in modo deciso.
Nell’arco di dieci anni la bicicletta, e in particolare la 
mountain bike, aveva subito un’
evoluzione tecnologica incredibile: freni a disco, sospensioni, materiali nuovi e geometrie rivoluzionarie.
Mi è sembrato 
tutto nuovo ed 
estremamente interessante, così tanto 
da decidere di 
farne una filosofia di vita e di cominciare a scrivere su alcune riviste del settore per diffonderne la cultura e la passione, in un Paese spesso troppo attaccato alla figura del ciclista inteso in senso classico.
Test di 
bici, 
componenti e 
accessori, 
interviste ed 
eventi sono stati l’oggetto dei miei articoli.
Oggi sogno di viaggiare in bici con la mia compagna di vita e di partecipare ad eventi “epici” che generalmente si svolgono in luoghi e scenari pazzeschi e non posso negare che attaccare un numero al manubrio della mia bike generi in me sempre una forte emozione.
La voglia di stare a contatto con la natura mi ha portato a trasferirmi nell’
entroterra di Finale Ligure, 
capitale dell’outdoor e ritrovo di appassionati, come me, di sentieri, di boschi e di mare.