La 60° edizione della Coppa del Mondo di sci alpino 2025/2026 si apre come la stagione più attesa del decennio. Con lo sguardo già puntato su Milano-Cortina 2026, l’Italia debutta a Sölden senza Federica Brignone ma con Sofia Goggia, Marta Bassino e Luca De Aliprandini pronti a guidare un gruppo rinnovato. Sul ghiacciaio del Rettenbach, tra nuove leve e grandi ritorni, prende forma la stagione olimpica.

Un nuovo inizio verso Milano-Cortina 2026
Sölden è, da sempre, la vetrina d’apertura della Coppa del Mondo di sci alpino. Il gigante sul ghiacciaio del Rettenbach inaugura la stagione e offre la prima occasione per valutare forma, materiali e ambizioni degli atleti.
Quest’anno, però, l’appuntamento ha un sapore speciale: segna l’inizio della stagione olimpica, quella che porterà ai Giochi di Milano-Cortina 2026.
Le condizioni del ghiacciaio sono buone, la neve compatta e le temperature ideali per una due giorni di alto livello tecnico. Tutte le nazioni hanno scelto di schierare i loro migliori interpreti: un vero checkpoint tecnico e mentale per atleti e squadre.
Le azzurre in pista: Goggia e Bassino le colonne, nuove occasioni per le giovani
L’Italia femminile si presenta a Sölden con un gruppo in parte rinnovato, guidato da Sofia Goggia e Marta Bassino, già vincitrice sul Rettenbach nel 2020.
Assente Federica Brignone, dominatrice lo scorso anno e trionfatrice a Sölden nel 2015 e nel 2024, il testimone passa alle due regine rimaste del team azzurro.
Accanto a loro, una formazione giovane e motivata: Asja Zenere, Lara Della Mea, Giorgia Collomb, Ilaria Ghisalberti, Elisa Platino, Giulia Valleriani e Laura Steinmair.
Non ci sarà invece Roberta Melesi, ferma per infortunio.
Per le azzurre, Sölden rappresenta un banco di prova fondamentale: non solo per valutare il lavoro estivo, ma anche per capire chi potrà ambire a un posto fisso nella squadra olimpica.

Photo: Pier Marco Tacca/Pentaphoto
Gli azzurri: De Aliprandini guida il gigante, Franzoni e Della Vite le nuove certezze
Tra gli uomini, la punta di diamante resta Luca De Aliprandini, vicecampione del mondo 2021, che torna a Sölden con la volontà di ritrovare il podio.
Con lui ci saranno Alex Vinatzer, Filippo Della Vite, Giovanni Borsotti, Giovanni Franzoni e Tobias Kastlunger, un mix equilibrato di esperienza e freschezza.
Il gigante maschile è da sempre terreno complesso per gli azzurri, ma il gruppo guidato da De Aliprandini ha mostrato segnali incoraggianti in allenamento. Franzoni, in particolare, rappresenta una delle figure più attese della nuova generazione: solido, moderno, con un bagaglio tecnico completo.

Italia e Sölden: una storia di alti e bassi
Il tracciato austriaco ha regalato soddisfazioni e delusioni alla squadra italiana.
Nella storia della Coppa del Mondo a Sölden si contano quattro vittorie femminili azzurre:
Federica Brignone nel 2014 e nel 2024,
Marta Bassino nel 2020,
Denise Karbon nel 2007.
Tra gli uomini, due secondi posti di prestigio: Massimiliano Blardone nel 2004 e Manfred Mölgg nel 2012.
Una stagione che vale doppio
Ogni manche, ogni punto, ogni podio conterà più del solito.
Con le Olimpiadi ormai alle porte, la stagione 2025/2026 rappresenta una lunga qualifica collettiva per atleti e nazioni.
Per l’Italia, l’obiettivo è chiaro: costruire continuità e profondità di squadra, consolidando i valori tecnici e offrendo spazio alle nuove generazioni.

Photo: Marco Trovati/Pentaphoto
Conclusioni
Sölden apre la corsa verso Milano-Cortina con un’Italia da ricostruire ma piena di energia.
Senza Brignone, la responsabilità passa a Goggia, Bassino e De Aliprandini, leader tecnici e simbolici di un movimento che vuole tornare protagonista.
Il ghiacciaio austriaco, come sempre, sarà il primo vero banco di prova: per capire chi è pronto, chi sorprende e chi dovrà inseguire.